Papers di diritto europeo, 2022, n. 1
In questo fascicolo:
Maria Caterina Baruffi e Ruggiero Cafari Panico, Le risorse proprie dell’Unione nella prospettiva delle riforme istituzionali
Giacomo Biagioni, Giurisdizione in materia matrimoniale e principio di non discriminazione in base alla nazionalità
Marco Borraccetti, Soggiorno di lungo periodo e assenza dal territorio secondo la Corte di giustizia: quando la sporadicità della presenza aiuta
Ruggiero Cafari Panico, La disciplina delle imprese funebri nel prisma della libera prestazione dei servizi
Angela Festa, Le sentenze «gemelle» del 16 febbraio 2022: oltre la questione di legittimità, un «manifesto» sui fondamenti del diritto europeo
Martina Migliorati, Profili discriminatori della pubblicità comportamentale online: strumenti e prospettive di tutela nel diritto dell’Unione europea
Olga Rubagotti, Collective bargaining and public health protection. Which role for the implementation of Agenda 2030 Goal 3 and EU social policies?
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Maria Caterina Baruffi e Ruggiero Cafari Panico, Le risorse proprie dell’Unione nella prospettiva delle riforme istituzionali
ABSTRACT: Il contributo affronta il tema delle risorse proprie dell’Unione europea e, conseguentemente, del finanziamento del suo bilancio, di cui la crisi pandemica prima e il conflitto in Ucraina poi hanno messo in luce le attuali debolezze, proponendo riflessioni sulle iniziative di riforma istituzionale che si rendono necessarie per rilanciare le economie nazionali. Si è infatti assistito all’apertura di una nuova fase del processo di integrazione fondata sulla ridefinizione della capacità fiscale europea, anche traendo spunto dagli esiti dei lavori della Conferenza sul futuro dell’Europa. Ruolo centrale riveste la questione del superamento del voto all’unanimità.
PAROLE CHIAVE: risorse proprie UE; capacità fiscale UE; Conferenza sul futuro dell’Europa; riforme istituzionali; superamento dell’unanimità.
Union’s own resources in the light of institutional reforms
ABSTRACT: The paper addresses the topic of the Unions’ own resources and, consequently, the financing system of its budget, of which the Covid-19 pandemic and the conflict in Ukraine have displayed the current shortcomings, and offers some reflections on prospective institutional reforms that are required in order to boost national economies. This has indeed brought to a new phase of the integration process that aims at redefining the fiscal capacity of the Union, also in the light of the proposals arising from the Conference on the future of Europe. A crucial issue concerns the overcoming of the unanimity voting.
KEY WORDS: Union’s own resources; Union’s fiscal capacity; Conference on the future of Europe; institutional reforms; overcoming of unanimity.
Giacomo Biagioni, Giurisdizione in materia matrimoniale e principio di non discriminazione in base alla nazionalità
ABSTRACT: Il contributo esamina, muovendo dalla sentenza della Corte di giustizia nella causa C-522/20, OE, l’interazione tra le regole dell’Unione in materia di giurisdizione che si riferiscono alla cittadinanza delle parti e il divieto di discriminazione in base alla cittadinanza. In particolare, si giunge alla conclusione che, anche se il principio di non discriminazione consacrato nell’art. 18 TFUE e nell’art. 21 della Carta dei diritti fondamentali ha una rilevanza generale nel diritto dell’Unione europea, le istituzioni UE conservano un certo margine di discrezionalità nella sua applicazione nel contesto della cooperazione giudiziaria civile.
PAROLE CHIAVE: cittadinanza; discriminazione; competenza giurisdizionale; cause matrimoniali; regolamento Bruxelles II bis.
Jurisdiction in matrimonial matters and the principle of non-discrimination on grounds of nationality
ABSTRACT: The paper explores, with reference to the judgment of the CJEU in case C-522/20, OE, the interaction between EU rules on jurisdiction based on the nationality of the parties and the prohibition of any discrimination on the grounds of nationality. In particular, it is argued that, even though the principle of non-discrimination as enshrined in Article 18 TFEU and in Article 21 of the Charter of Fundamental Rights has a general relevance under EU law, the EU institutions retain a certain margin of discretion in its implementation in the framework of judicial cooperation in civil matters.
KEYWORDS: nationality; discrimination; jurisdictional competence; matrimonial matters; Brussels IIa Regulation.
Marco Borraccetti, Soggiorno di lungo periodo e assenza dal territorio secondo la Corte di giustizia: quando la sporadicità della presenza aiuta
ABSTRACT: La sentenza ZK della Corte di giustizia ha per oggetto l’interpretazione della direttiva 2003/109, sullo status di soggiornante di lungo periodo. Come noto, lo status di soggiornante di lungo periodo viene riconosciuto ai cittadini non europei che abbiano soggiornato in uno Stato membro per almeno cinque anni continuativi, senza interruzione, ed è misura pensata per facilitare l’integrazione di coloro che hanno deciso di fare dell’Unione europea il proprio luogo di residenza o, comunque, il centro dei propri interessi. Diversamente, la possibilità di perderlo è legata all’assenza dal territorio dell’Unione – e non dello Stato membro – per un periodo pari a dodici mesi continuativi, secondo quanto stabilito dall’art. 9, par. 1, lett. c, della direttiva. Grazie al rinvio pregiudiziale del giudice austriaco, la Corte ha chiarito – con attenzione all’uniforme applicazione del diritto dell’Unione ed al rispetto della certezza del diritto – se gli Stati membri possono stabilire delle condizioni aggiuntive per impedire che il decorso del tempo venga interrotto anche solo da una presenza sporadica sul territorio europeo. Dopo aver ricostruito i fatti di causa, lo sviluppo del ragionamento seguirà i punti relativi all’eventuale esistenza o rilevanza di giurisprudenza interpretativa della norma; alla proposta presentata dall’Avvocato generale con le proprie conclusioni; infine, si guarderà alla decisione della Corte di giustizia.
PAROLE CHIAVE: Unione europea; cittadini non europei; soggiornanti di lungo periodo; perdita dello status; periodo di assenza.
Long-term residence and absence from the territory: when a sporadic presence helps (commentary on the ZK judgment, case C-432/20)
ABSTRACT: The ZK judgment of the Court of Justice is about the interpretation of the Directive 2003/109, on long-term resident status. As it is well known, long-term resident status is granted to non-European citizens who have resided in a Member State for at least five years without interruption; it is a measure to facilitate the integration of those who have decided to make the European Union their place of residence or, in any case, the centre of their interests. Otherwise, the possibility of losing it is linked to the absence from the territory of the Union – and not of the Member State – for a period of at least twelve months according to Article 9, para. 1, letter c of the Directive. Thanks to the Austrian court’s reference for a preliminary ruling, the Court clarified – with a view to the uniform application of Union law and the respect for legal certainty – whether Member States may lay down additional conditions to prevent the passage of time being interrupted even by a sporadic presence in the EU. After a brief reconstruction of the facts, the reasoning will follow the points concerning: the possible existence or relevance of case law interpreting the rule; the opinion submitted by the Advocate General; finally, the decision of the Court of Justice also in comparison with the Advocate General’s proposal.
KEYWORDS: European Union; third-country nationals; long-term residence status; loss of the status; period of absence.
Ruggiero Cafari Panico, La disciplina delle imprese funebri nel prisma della libera prestazione dei servizi
ABSTRACT: In attesa che si giunga all’approvazione di una legge statale di riordino e aggiornamento della disciplina delle attività funerarie, le Regioni sono intervenute a disciplinare il settore con normative che a volte si pongono in contrasto con la disciplina della concorrenza. In materia è intervenuta anche la Corte di giustizia, la cui giurisprudenza, in una prospettiva di eliminazione degli ostacoli alla libera prestazione di servizi, rappresenta un punto di riferimento per l’analisi delle varie normative regionali. Eventuali restrizioni alla libera prestazione dei servizi di pompe funebri, di natura commerciale, comunque giustificazione nell’interesse generale a che essi siano prestati nel rispetto, in particolare, dei diritti dei dolenti. Nel perseguire l’interesse generale le normative regionali devono tuttavia rispondono ai requisiti fissati dall’ordinamento comunitario e, in particolare, al principio di proporzionalità, come in più occasioni affermato sia dalla AGCM, sia dalla giurisprudenza amministrativa. La proposta di regolamento in materia di attività funebri attualmente all’esame della Giunta della Regione Lombardia viene pertanto essere esaminata alla luce dei principi così fissati, rilevandone le possibili criticità sul piano concorrenziale.
PAROLE CHIAVE: attività funerarie; libera prestazione di servizi; restrizioni alla concorrenza; interesse generale; proporzionalità.
The regulation of funeral undertakings in the prism of the freedom to provide services
ABSTRACT: While waiting for the approval of a State law to reorganize and update the discipline of funeral activities, the Regions have intervened to regulate the sector with provisions that are sometimes in contrast with the competition rules. The Court of Justice has also intervened on the matter and its case law, with a view to eliminating obstacles to the freedom to provide services, represents a point of reference for the analysis of the various regional regulations. Any restriction on the free provision of funeral services, when of a commercial nature, may, in fact, be justified by the general interest in ensuring that they are provided in compliance, in particular, with the rights of the mourners. In pursuing the general interest, the restrictive measures introduced by regional regulations must, however, meet the criteria set by EU law and, in particular, satisfy the principle of proportionality, as stated on several occasions by both the AGCM and the administrative jurisprudence. The proposal for a regulation on funeral activities currently being examined by the Council of the Lombardy Region is therefore examined in the light of the principles thus established, pointing out any possible critical issue.
KEY WORDS: funeral activities; freedom to provide services; restrictions to competition; general interest; proportionality.
ABSTRACT: Il presente contributo analizza le note sentenze della Corte di giustizia del 16 febbraio 2022, rese con procedimento accelerato nelle cause C-156/21 (Ungheria c. Parlamento e Consiglio) e C-157/21 (Polonia c. Parlamento e Consiglio), mediante le quali, riuniti nella composizione più solenne e deliberando per la prima volta in assoluto in diretta streaming, i giudici europei hanno sciolto qualsiasi dubbio sulla legittimità di un meccanismo di condizionalità orizzontale legato al rispetto dello Stato di diritto. Le sentenze operano, tuttavia, anche ad un livello più profondo, toccando diversi aspetti nevralgici dell’ordinamento europeo. L’esame delle c.d. «sentenze gemelle» viene condotto proprio in questa prospettiva, nel convincimento che la loro portata superi ampiamente la funzione – pur rilevante – di confermare la legittimità di un atto di diritto derivato.
PAROLE CHIAVE: Regolamento (UE, Euratom) n. 2020/2092; Stato di diritto; condizionalità orizzontale; valori comuni; identità europea.
The «twin judgments» of 16th February 2022: beyond the question of legitimacy, a «manifesto» on the foundations of European law
ABSTRACT: This contribution analyzes the well-known judgments of the Court of Justice of 16th Februrary 2022, delivered by expedited procedure in cases C-156/21 (Hungary v. Parliament and Council) and C-157/21 (Poland v. Parliament and Council), through which, gathered in the most solemn composition and deliberating for the first time ever in live streaming, the European judges have removed any legal doubts about the legitimacy of a horizontal conditionality mechanism linked to respect for the rule of law. However, the two judgments also operate at a more profound layer, dealing with various key aspects of the European legal system. The examination of the so-called «twin judgments» is conducted in that perspective, in the belief that their significance largely exceeds the function – albeit relevant – of confirming the legitimacy of an act of secondary law.
KEYWORDS: regulation (EU, Euratom) no. 2020/2092; rule of law; horizontal conditionality; common values; European identity.
Martina Migliorati, Profili discriminatori della pubblicità comportamentale online: strumenti e prospettive di tutela nel diritto dell’Unione europea
ABSTRACT: La pubblicità comportamentale online è una particolare forma di pubblicità mirata che sfrutta le tecnologie di tracciamento e le potenzialità degli algoritmi per profilare gli utenti e massimizzare il livello di personalizzazione dell’offerta pubblicitaria in rete. Il contributo riflette sui profili discriminatori connessi a tale pratica ricostruendo il quadro di tutela offerto dal diritto dell’Unione europea e ricercando, nella giurisprudenza della Corte di giustizia, gli strumenti giuridici per contrastare una peculiare manifestazione di trattamenti discriminatori, denominata proxy discrimination. Particolarmente interessanti rispetto al tema esaminato risultano essere le prospettive contenute nel Digital Services Act che, garantendo una maggiore trasparenza algoritmica dei circuiti pubblicitari online, potrebbero consentire di identificare e prevenire prassi discriminatorie.
PAROLE CHIAVE: pubblicità comportamentale online; discriminazioni; algoritmi; proxy discrimination; proposta di legge servizi digitali.
Discrimination issues of online behavioural advertising: means and prospects of protection in European Union Law.
ABSTRACT: Online behavioural advertising is a particular form of targeted advertising that exploits tracking technologies and algorithms’ potentialities to profile users and maximise the personalization level of advertisements. This paper reflects on discrimination issues related to such practise, outlining the protection framework offered by EU law and looking for legal means, in Court of Justice case law, to tackle a peculiar manifestation of discriminatory treatments, known as proxy discrimination. Prospects contained in the Digital Services Act appear to be particularly interesting with regard to this topic since, ensuring greater algorithmic transparency of online advertising networks, they could allow for identification and prevention of discriminatory practices.
KEYWORDS: online behavioural advertising; discrimination; algorithms; proxy discrimination; Digital Services Act.
Olga Rubagotti, Collective bargaining and public health protection. Which role for the implementation of Agenda 2030 Goal 3 and EU social policies?
ABSTRACT: After examining recent policies adopted at international and European level aimed at relaunching an ethic of sustainability capable of protecting public health, the paper intends to demonstrate how industrial relations can provide an effective response to the problem of the sustainability of welfare systems. For the Italian case, the public redistributive policy in support of occupational welfare has the effect to encourages the collective autonomy to assume public functions of social protection, typical of Welfare State. Occupational welfare system has an exclusive nature: it is funded by the collectivity, but only a few employees can gain the benefits. It will be argued how the social partners, using the space for political action given to them, can negotiate welfare instruments. Through these instruments the right of insiders can be universalizable, precisely because of its power to generate social value, in line with the objectives of the implementation policies of the European Pillar of Social Rights.
KEYWORDS: Sustainability; social policies; industrial relations; occupational welfare; public health.
Contrattazione collettiva e tutela della salute pubblica. Quale ruolo per l’attuazione dell’Obiettivo 3 dell’Agenda 2030 e delle politiche sociali dell’UE?
ABSTRACT: Il paper, previa disamina delle recenti politiche adottate a livello internazionale ed europeo e dirette al rilancio di un’etica della sostenibilità in grado di tutelare la salute pubblica, intende dimostrare come le relazioni industriali possano fornire una risposta efficace al problema della sostenibilità dei sistemi di welfare. Per il caso italiano, la policy pubblica di stampo redistributivo a sostegno del welfare occupazionale ha l’effetto di spingere l’autonomia collettiva ad assumersi funzioni pubbliche di protezione, tipiche dello Stato Sociale. Il sistema di welfare occupazionale ha carattere esclusivo: è finanziato dalla collettività ma a beneficio di pochi lavoratori subordinati. Si argomenterà di come le parti sociali, però, sfruttando lo spazio d’azione politica conferitogli, possano contrattare strumenti di welfare in grado di rendere il diritto degli insiders possibilità universalizzabile proprio per il potere di generare valore sociale, tutto ciò in linea con gli obiettivi delle politiche d’attuazione del Pilastro Europeo dei diritti sociali.
PAROLE CHIAVE: Sostenibilità; politiche sociali; relazioni industriali; welfare occupazionale; salute pubblica.