Presentazione del Direttore Responsabile
Papers di diritto europeo, 2021, n. 1
In questo fascicolo:
Fabio Bassan, Editoriale. Piattaforma Europa
Ruggiero Cafari Panico, Le imprese multinazionali, la protezione dei dati nello spazio cibernetico e l’efficacia extraterritoriale del diritto dell’Unione europea
Giandonato Caggiano, Il contrasto alla disinformazione tra nuovi obblighi delle piattaforme online e tutela dei diritti fondamentali nel quadro del Digital Service Act e della co-regolamentazione
Gianluca Contaldi, La proposta della Commissione europea di adozione del “Digital Markets Act”
Greta Bonini, Profili discriminatori della pubblicità comportamentale online: strumenti e prospettive di tutela nel diritto dell’Unione europea
Mattia Mengoni, La nuova strategia della Commissione Europea in tema di finanza digitale: quid iuris per i (futuri) servizi finanziari offerti dalle società Tech?
Carlo Valenti, La rilevanza delle competenze professionali della forza lavoro nella transizione digitale europea
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Fabio Bassan, Editoriale. Piattaforma Europa
Ruggiero Cafari Panico, Le imprese multinazionali, la protezione dei dati nello spazio cibernetico e l’efficacia extraterritoriale del diritto dell’Unione europea
ABSTRACT: Oggetto del lavoro è il rapporto sempre più conflittuale tra i giganti di Internet e l’Unione europea con riguardo alla protezione dei diritti digitali, tra cui la stessa identità digitale, riconosciuti e tutelati in quanto diritti fondamentali della persona. L’esigenza di salvaguardare tali diritti giustifica l’efficacia extraterritoriale delle norme dell’Unione europea. La ricostruzione della giurisprudenza della Corte di giustizia mostra tuttavia l’insufficienza degli strumenti tradizionali di tutela e come la soluzione vada ricercata sul piano del diritto internazionale, senza con ciò escludere che la legislazione europea possa divenire, in virtù del c.d. effetto Brussels, modello per altri sistemi giuridici.
PAROLE CHIAVE: protezione dei dati; ciberspazio; diritti fondamentali della persona; efficacia extraterritoriale del diritto dell’Unione europea; effetto Brussels.
Multinational corporations, personal data protection in the cyberspace and the extraterritorial effect of European Union law
ABSTRACT: The paper addresses the increasingly conflicting relationship between the Internet giants and the European Union in relation to the protection of digital rights, among which the digital identity itself, recognised and protected as fundamental human rights. The need to guarantee these rights provides justification to the extraterritorial effect of EU law provisions. The analysis of the case law of the Court of Justice of the EU shows, however, the inadequacy of traditional instruments for protection and that the solution must be found from the perspective of international law, without ruling out that the EU legislation may serve as a model for other legal systems by means of the so-called Brussels effect.
KEYWORDS: data protection; cyberspace; fundamental human rights; extraterritorial effect of EU law; Brussels effect.
Giandonato Caggiano, Il contrasto alla disinformazione tra nuovi obblighi delle piattaforme online e tutela dei diritti fondamentali nel quadro del Digital Service Act e della co-regolamentazione
ABSTRACT: La proposta di regolamento del Digital Service Act (DSA) intende stabilire un’architettura normativa e istituzionale per l’attività dei service provider e delle piattaforme di hosting per i contenuti illegali (generati dagli utenti). Tuttavia, un aspetto particolarmente complesso è quello dei contenuti “legali ma dannosi”, che caratterizzano la disinformazione online. L’adesione a un determinato codice di condotta (art. 35 DSA) e il suo rispetto da parte di una “piattaforma online di dimensioni molto grandi” possono essere ritenuti una misura adeguata di attenuazione dei rischi (considerando 68 DSA). Regolamentazione e co-regolamentazione devono integrarsi per contrastare la diffusione della disinformazione e delle “notizie false e fuorvianti”. Non sarebbe possibile intervenire efficacemente se non con la collaborazione delle piattaforme digitali e degli altri stakehoder. Questo articolo esamina anche la recente Comunicazione della Commissione del 25 maggio 2021 di revisione del Codice di buone pratiche sulla disinformazione (2018). La questione appare di grande importanza nel più vasto quadro della “guerra ibrida” che alcuni soggetti statali pongono sempre più in essere soprattutto in occasione delle elezioni nazionali ed europee.
PAROLE CHIAVE: Digital Service Act, piattaforme online, notizie false, disinformazione, codice di buone pratiche
Combating misinformation between new obligations upon online platforms and the protection of fundamental rights in the framework of the Digital Service Act and co-regulation
ABSTRACT: The draft regulation of the Digital Service Act (DSA) intends to establish a regulatory and institutional architecture for the activity of service providers and hosting platforms for illegal content (generated by their users). However, a specific legal issue concerns the disinformation online (“legal but harmful” content) and other manipulative activities which produce systemic risks on society and democracy. This includes the use of bots or fake accounts for the creation of fake or misleading information. The adherence to and compliance with a given code of conduct (art. 35 DSA) by a very large online platform may be considered as an appropriate risk mitigating measure (recital 68 DSA).
Regulation and co-regulation must be integrated to counter the spread of disinformation and “fake news”. It would not be possible to effectively to react without the collaboration of digital platforms and other stakeholders (publishers, advertisers, etc.). This article also examines the recent Communication from the Commission of 25 May 2021 revising the Code of good practices on disinformation (2018). The question appears to be of great importance in the broader policy of the “hybrid war” that some foreigner State are increasingly adopting, especially on the occasion of national and European elections.
KEYWORDS: Digital Service Act, online platforms, fake news, misinformation, code of good practices
Gianluca Contaldi, La proposta della Commissione europea di adozione del “Digital Markets Act”
ABSTRACT: I mercati digitali presentano caratteristiche molto peculiari, che ne hanno determinato una struttura fortemente oligopolistica. Questo assetto ha, fino a questo momento, prodotto diverse conseguenze dannose, sia sul funzionamento del mercato che sullo sviluppo di nuove imprese e nuovi prodotti. In questo contesto, diversi Stati hanno cercato di contrastare il fenomeno attraverso l’intervento delle autorità antitrust. Tuttavia, al momento, i tentativi sembrano non aver prodotto gli effetti sperati. L’approccio ora tentato dalla Commissione europea, che sta cercando di introdurre una specifica regolamentazione ex ante delle piattaforme online, fa sperare in una parziale soluzione del problema. La proposta non appare, tuttavia, molto chiara su una questione cruciale, che è il rapporto della stessa con la normativa antitrust. A parere dell’Autore, il Digital Markets Act deve essere considerato come una fonte di diritto complementare, il che significa che gli obblighi previsti al suo interno devono sommarsi agli obblighi previsti dagli artt. 101 e 102 TFUE.
PAROLE CHIAVE: concorrenza nei mercati digitali; piattaforme digitali; tutela dei dati personali; Digital Markets Act.
The European Commission’s Proposal for a Digital Markets Act
ABSTRACT: Digital markets present very peculiar characteristics, which have determined a strongly oligopolistic structure of the market. This structure has produced several harmful consequences, both on the functioning of the market and on the development of new businesses and new products. In this context, several States have tried to tackle the phenomenon through the intervention of the antitrust authorities. However, at the moment, the attempts do not seem to have produced the desired effects. In this context, the approach now attempted by the European Commission, which is trying to introduce specific ex ante regulation of online platforms, gives hope for a partial solution to the problem. The proposal is not very clear on a crucial matter, which is the relationship between the proposal itself and the antitrust rules. According to the opinion of the Author, the Digital Markets Act must be regarded as a complementary source of law, which means that the obligations provided within should add up to the obligations provided for by Articles 101 and 102 TFEU.
KEYWORDS: Antitrust Law in Digital Markets; Digital Platforms; Privacy; Digital Markets Act.
Greta Bonini, Minori 4.0 e tutela dei diritti fondamentali nell’era della digitalizzazione: quali sfide per l’Unione europea?
ABSTRACT: Il contributo si propone di esaminare i diritti fondamentali dei minori nel contesto delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione, analizzando vantaggi e svantaggi della rivoluzione digitale nell’ordinamento giuridico europeo, anche alla luce dell’emergenza sanitaria dovuta al diffondersi del Covid-19.
PAROLE CHIAVE: Minori; diritti fondamentali; best interests of the child; rivoluzione digitale; Covid-19.
Minors 4.0 and protection of fundamental rights in the age of digitalisation: what challenges for the European Union?
ABSTRACT: This contribution aims to examine minors’ fundamental rights in the context of new information and communication technologies (ICT), analyzing advantages and disadvantages of the digital revolution within the European legal order, also in the light of the health emergency due to the spread of Covid-19.
KEYWORDS: Minors; fundamental rights; best interests of the child; digital revolution; Covid-19.
ABSTRACT: La crisi economica indotta dalla pandemia Covid-19 ha reso improrogabile la necessità di creare un settore finanziario UE maggiormente aperto al progresso tecnologico. È ormai pacifico come la finanza digitale possa rappresentare un fattore in grado di rendere il mercato dei capitali euro-unitario maggiormente efficiente e tale da reggere la pressione concorrenziale esercitata dalle grandi imprese di paesi terzi, Cina e Stati Uniti in primis. In tale contesto, lo scorso 29 settembre 2020 la Commissione europea ha presentato alle Istituzioni europee una nuova strategia in materia di finanzia digitale per l’UE allo scopo, da un lato, di rilanciare e modernizzare l’economia europea, e, dall’altro, di apprestare strumenti di tutela a fronte dei rischi provenienti dal ricorso all’innovazione tecnologica nel campo della finanza.
Dopo aver analizzato gli effetti positivi e negativi che possono derivare dall’utilizzo dell’intelligenza artificiale (AI) nel settore in esame, il presente lavoro si focalizza sulle misure proposte dall’esecutivo europeo per disciplinare il fenomeno della fornitura di servizi finanziari da parte di società Tech. In particolare, l’oggetto di tale studio è dedicato all’utilizzo del principio «stessa attività, stesso rischio, stesse norme» che la Commissione europea sembrerebbe intenzionata a porre alla base della futura regolamentazione dei rischi legati alla trasformazione digitale. Sebbene tale principio rappresenti un primo passo necessario nell’affrontare le sfide che attendono il mercato europeo, si afferma che queste ultime, dato il loro carattere innovativo, avrebbero forse necessitato anche dell’utilizzazione di un regime pilota (c.d. regulatory sandbox).
PAROLE CHIAVE: fintech, BigTech, Commissione europea, intelligenza artificiale, regime pilota.
The European Commission’s new digital finance strategy: quid iuris for (future) financial services provided by Tech companies?
ABSTRACT: The economic crisis induced by the Covid-19 pandemic has made imperative the creation of an EU financial sector that is more open to technological progress. It is undeniable that digital finance may devise an EU capital market more efficient and able to withstand the competitive pressure exerted by large companies located in countries as China and the United States. In this context, on 29 September 2020, the European Commission presented to the European institutions a new digital finance strategy with the aim, on the one hand of revitalising and modernising the European economy and, on the other, providing protection against the risks arising from the use of technological innovation in the capital markets.
After analysing the consequences that may arise from the use of artificial intelligence (AI), this paper focuses on the measures proposed by the European Commission to properly regulate the provision of financial services by Tech companies. In particular, the subject of this study is dedicated to the use of the principle of «same activity, same risk, same rules» that the European institutions want to place at the basis of regulation of risks linked to digital transformation. Although this principle represents a necessary first step in addressing the challenges facing the European capital markets, it is argued that the innovative nature of these challenges might also have required the use of a regulatory sandbox.
KEYWORDS: fintech, BigTech, European Commission, artificial intelligence, regulatory sandbox.
Carlo Valenti, La rilevanza delle competenze professionali della forza lavoro nella transizione digitale europea
ABSTRACT: Il presente contributo prende in considerazione il tema della professionalità della forza lavoro all’interno dell’attuale transizione digitale dell’Unione europea, soffermandosi in particolare sul ruolo che il rafforzamento delle competenze può assumere nelle politiche di sviluppo del tessuto socioeconomico. In tale prospettiva, si intende richiamare in chiave interdisciplinare ad alcune delle principali problematiche che, anche alla luce della recente situazione pandemica, ostacolano la piena implementazione del processo di digitalizzazione europeo, come l’analfabetismo informatico e l’aumento dello skill mismatch.
PAROLE CHIAVE: digitalizzazione, competenze professionali, analfabetismo informatico, disallineamento delle competenze, apprendimento continuo.
The importance of workforce skills in the European digital transition
ABSTRACT: This paper examines the issue of the professional skills of the workforce within the current digital transition of the European Union, focusing on the role that the enhancement of competences can play in the definition of socio-economic development policies. In this perspective, the essay intends to cover with an interdisciplinary approach some of the main issues that, also in the light of the recent pandemic situation, hinder the full implementation of the European digitisation process, such as computer illiteracy and the increase in skill mismatch.
KEYWORDS: digitalisation, professional skills, computer illiteracy, skill mismatch, lifelong learning